BARBAGIANNI
(rapace notturno)
(Tyto alba) Ordine:Strigiformi Famiglia: Titonidi Lunghezza totale: 33- Apertura alare: 85- DESCRIZIONE Rapace notturno tra i più
noti, è inconfondibile per il candore delle sue parti inferiori e per il
disco facciale molto ampio, a forma di cuore, che racchiude il becco
adunco e i nerissimi occhi. Ha abitudini strettamente notturne e, grazie a
vista e udito eccezionali, anche alla debole luce della luna è in grado
di individuare le prede, per quanto piccole, cogliendole di sorpresa con
la sua veloce planata. Caratteristica di tutti i notturni è la posizione
eretta che assumono appollaiandosi sui rami, mostrando un aspetto compatto
e vagamente paffuto, con testa grossa e arrotondata, una vera e propria
faccia, con becco adunco ma non molto prominente. Gli occhi grandi e
collocati in posizione frontale costituiscono un organo sensorio
eccezionalmente sviluppato: hanno infatti una cornea molto ampia e una
retina sensibilissima. Il volo è leggero e poco dispendioso grazie alle
ali ampie e arrotondate ed è reso più silenzioso dalla particolare
struttura delle penne remiganti. Un fitto piumaggio, infine, ricopre
interamente zampe e dita, lasciando scoperti solo gli artigli. HABITAT Poche specie hanno stretto
un rapporto di convivenza con l’uomo come il Barbagianni.
Originariamente rupicolo, questo rapace, diffuso in tutti i continenti, ha
saputo trarre notevoli vantaggi dal suo inserimento in habitat
antropizzati dove siano presenti coltivazioni e vecchie costruzioni o
edifici. ALIMENTAZIONE Le sue prede preferite sono
i micromammiferi roditori e insettivori (all’ 80%), mentre la
percentuale rimanente è colmata da piccoli uccelli, anfibi, pesci,
insetti, ed eccezionalmente, anche rettili. Al termine dei processi
digestivi (in genere due in 24 ore) rigetta delle borre nerastre,
raggrinzite, dalla superficie lucida. RIPRODUZIONE Non costruisce nidi, ma
sfrutta quelli di altri uccelli o le cavità che trova negli alberi, tra
le rocce, nei sottotetti. Non ha un ciclo stagionale fisso di riproduzione
e quindi può generare anche d’inverno, purché ci sia cibo sufficiente.
Nel rituale di corteggiamento, il Barbagianni si esibisce in evoluzioni
battendo le ali tra loro come in un applauso. Indica il luogo dove porre
il nido, poi si accuccia e comincia a soffiare e a muoversi intorno,
becchettando qua e là. La femmina, se le aggrada, risponde ronfando e con
schiocchi di lingua; il maschio le offre del cibo, che lei subito afferra:
è il segnale che l’accoppiamento può avere inizio. CONSERVAZIONE Data la sua spiccata
sedentarietà, risente molto delle fluttuazioni naturali delle prede
consuete e dell’impiego eccessivo di prodotti chimici venefici in
agricoltura. In Italia è comunque presente in tutti i siti adatti di
pianura e di collina (mai oltre i |
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